venerdì 2 marzo 2018

Carrera Jeans 50 anni di forza nelle gambe


Carrera Jeans

 Salve a tutti, oggi voglio analizzare questo spot degli anni 80 della Carrera Jeans, storica realtà veronese nell'industria della Jeanseria, nata nella metà degli anni '60 e ancora attiva sul territorio. Questo spot è interessate per capire come è cambiato il metodo pubblicitario dopo il carosello.

Il Cinema e la sua influenza

Le pubblicità degli anni '80 si caratterizzavano per un aspetto comune, i pubblicitari attingevano ai successi del cinema e li riadattavano ai prodotti da pubblicizzare. Troviamo molti esempi nella storia della pubblicità di questa abitudine, che dava i suoi risultati positivi; tanto è che in questi anni vi sarà certo capitato di vedere degli spot televisivi con un tema molto simile a film di grande successo. Una trama cinematografica già nota e apprezzata, se ricordata anche solo vagamente in uno spot, lo lancia in vetta alle preferenze del pubblico. Anche Carrera sfrutta questa leva, e un paio d'anni dopo l'uscita nelle sale del film "Ufficiale e Gentiluomo" , di cui vi lascio un link ad uno spezzone significativo a sensi dell'analisi, lancia questo spot di cui potete vedere i riferimenti diretti e indiretti alla pellicola.
Molto bello l'adattamento pubblicitario che ne è stato fatto, e l'accostamento della vita militare  fatta di esercitazioni, a tratti molto dure e spietate, si sposa perfettamente sull'immagine di resistenza e durabilità che i pubblicitari vollero dare al prodotto Jeans Carrera.

Differenze dal "Carosello"

Come abbiamo parlato nei precedenti articoli, la differenza sostanziale degli spot successivi al Carosello sta principalmente nell'eliminazione del codino pubblicitario, posto all'inizio o fine della vignetta o storia filmata. Questo avveniva perché l'obiettivo principale del Carosello non era la pubblicità, ma la trasmissione di contenuti per intrattenere il pubblico a cui attaccare uno spot pubblicitario, che diventava quindi secondario in un certo senso. I bravi pubblicitari dell'epoca furono coloro che riuscirono a creare contenuti legati a filo doppio con il prodotto, vedi: la Pampers con il suo Ippopotamo Pippo, Carmencita e la Lavazza, Calimero e Mira Lanza, solo per citarne alcuni. Ora gli spot sono diventati un mix tra scenetta e prodotto, quindi finalizzati alla promozione di quest'ultimo legandolo ad una storia. Il codino pubblicitario è diventato parte integrante della storia pubblicizzata, racchiudendo il tutto in quei 30-40 secondi, e non più un elemento staccato da poter non considerare.

Proponete anche voi uno spot che vi farebbe piacere rivedere ed analizzare. Inseritelo nei commenti e lo analizzeremo insieme.

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un saluto
Laura

venerdì 22 dicembre 2017

Cicloamatori gioie e dolori


Spot Fiat Palio '2000

Lo spot della Fiat Palio degli anni 2000 è un fantastico esempio di come si possa agire sulle emozioni delle persone per pubblicizzare un prodotto, e quanto sia potente un messaggio considerato universalmente divertente. 

A tutti piace ridere

Una caduta, istintivamente come prima reazione umana induce alla risata.
Questo è il caso del video che vi propongo oggi, dove troviamo il classico ciclista che ad ogni semaforo rosso, fermandosi, si appoggia alle auto in sosta. 
Il bello di questo spot sta nel fatto che ognuno di noi riesce perfettamente ad immedesimarsi in entrambi i protagonisti. Tutti noi siamo andati o andiamo in bicicletta e sappiamo che molto spesso si cercano compromessi pur di evitare il traffico, e la stessa cosa facciamo quando questo è inevitabile, l'appoggiarsi all'auto ne è un chiaro esempio.
D'altro canto conosciamo anche la sensazione che si prova quando, qualcuno si appoggia alla nostra auto nuova, di cui siamo gelosi.
Questo fa sì che ci sia un'immediata immedesimazione nella situazione pubblicizzata e che scaturisca l'ilarità alla reazione dell'automobilista.
Bello spot, con tempi comici perfettamente incastrati nelle ottiche televisive.

Quello che è divertente per noi lo è per tutti?

Se giriamo il web troviamo centinaia e centinaia di spot divertenti che sono entrati nella storia della pubblicità. Ogni Paese ha i propri canoni di divertimento se proviamo a  pensare per esempio al classico umorismo inglese, a non tutti piace e similarmente se proviamo a ricercare degli spot divertenti asiatici, ci rendiamo conto che avendo culture diverse non sempre si riesce a cogliere lo stesso spirito goliardico degli spot.
Ma il concetto principale, è che uno spot divertente rimane impresso nella mente umana e anche a distanza di molto tempo verrà ricordato.

Pro e contro

Ovviamente una pubblicità divertente, non da molta luce al prodotto, che diviene in certi casi quasi secondario rispetto alla vignetta umoristica. Quindi Si potrà avere memoria dello spot, ma non del prodotto. Diviene dunque indispensabile utilizzare un messaggio che riporti al marchio aziendale e al prodotto. Cosa che viene fatta puntualmente dalla Fiat al termine della pubblicità con lo slogan.

Conclusione

Tra le varie tecniche pubblicitarie il messaggio trasmesso attraverso un canale umoristico, raggiunge direttamente il consumatore e fa sì che permanga nella sua mente per diverso tempo.
Difficilmente una persona dimentica una cosa che l'ha fatta divertire, ma se non si da un solido riferimento al marchio aziendale perde di efficacia ai fini dell'incremento delle vendite.
In quegli anni la Fiat usciva da un periodo di crisi e grazie a modelli come l'allora Fiat Palio ha potuto risalire la china facendo un salto di qualità.
Negli anni successivi ha utilizzato l'umorismo come leva pubblicitaria in altri spot ( ne è un esempio la Fiat 500X) favorendone il lancio come nuovo prodotto della gamma SUV, derivante dalla trasformazione della vendutissima Fiat 500. ("Cavallo che vince non si cambia")
E come la Fiat molte altre grandi aziende hanno deciso di utilizzare questa leva, che da dei risultati certi e duraturi.

Prossimamente ve ne proporrò altri esempi

Un saluto
Laura

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domenica 23 luglio 2017

Ferrero Rocher l'oro italiano!



La Ferrero è di certo la realtà più importante sul territorio italiano ed internazionale nel reparto prodotti dolciari.
Uno dei prodotti di punta, come tutti sappiamo è la Nutella, ma vanta un' assortimento di specialità e di prelibatezze al cioccolato che la definirei proprio "La Fabbrica del Cioccolato italiana"
Oggi vi voglio parlare della pralina di cioccolato incartata d'oro, e dell'evoluzione degli spot fatti su di essa, il Ferrero Rocher.
Prima di iniziare con 'analisi del carosello di spot che vi ho preparato, è d'obbligo fare una breve introduzione sulla storia di questa azienda che ha radici lontane.

Nel 1942 Pietro Ferrero apre un laboratorio ad Alba, dove  inizia a fare esperimenti e a creare dolci prelibatezze a base di cioccolato. Ben presto questo laboratorio, come in tutte le realtà di successo, inizia a divenire troppo stretto per la produzione su larga scala, e quindi la Ferrero inizia ad espandersi, mantenendo come polo il centro produttivo ad Alba. Forte di una rete di distribuzione basata su furgoncini si fa ben presto strada in tutt'Italia e non solo. Morto il fondatore Pietro, l'azienda prosegue la propria attività mantenendo la gestione da parte della famiglia Ferrero, e permanendo nella missione aziendale fondata sulla qualità delle materie e l'innovazione dei prodotti.
Oggigiorno La Ferrero è una realtà internazionale che da risalto all'inventiva e alla qualità produttiva italiana nel mondo. Il paniere di produzione della Ferrero annovera un numero elevatissimo di golosità. Non ve le elenco perché basta andare di fronte ad uno scaffale di un supermercato qualsiasi e se ne trova una vastissima scelta, vi lascio un link sul sito ufficiale della Ferrero se volete sgolosarne qualcuna o semplicemente testare la vostra conoscenza in merito, ma ora parliamo di pubblicità.
 L'evoluzione dai primi spot a quelli dei giorni nostri è notevole, il prodotto è nato nel 1982, e le prime pubblicità erano incentrate sull'italianità del prodotto, cavalcando perfettamente lo stile di quegli anni. Con la pubblicità veniva lanciato un nuovo prodotto e bisognava creare il bisogno nel telespettatore mostrando sì il prodotto ma anche le occasioni più indicate per consumarlo, invogliando il pubblico all'acquisto non solo di un cioccolatino, ma anche di uno status. 
Negli spot, Ferrero Rocher, solitamente veniva proposto a feste d'élite, indette dal console che ad un certo punto della serata proponeva ai propri ospiti internazionali, questi sfiziosi cioccolatini, incartati singolarmente in carta dorata. Tutto è studiato perfettamente, la carta dorata che impreziosisce il prodotto, la festa con invitati internazionali che apprezzano il prodotto italiano promosso e infine la scena tipica del morso al cioccolatino che ne evoca la  prelibatezza. In 30 secondi la Ferrero ti presenta e ti dice quando e come consumare il suo prodotto, dandoti l'immagine dell'impressione che farai ai tuoi invitati proponendoglielo. Nei decenni successivi l'azienda punta ancora sullo status, questa volta i protagonisti degli spot sono due: la nobil donna in giallo e il suo maggiordomo;
 famoso ne è il dialogo che iniziava sempre con un:
 "Ambrogio, avverto un leggero languorino, ma non è proprio fame, è voglia di qualcosa di buono"
 e il prodigo Ambrogio anticipando i desideri della sua signora, faceva comparire la piramide di Ferrero Rocher, da ogni dove, premendo quel magico pulsante che tutti ricordiamo e che vorremmo avere a disposizione. Alla comparsa dei Rocher partiva il jingle inconfondibile e lo slogan: "Ferrero Rocher soddisfa la voglia di buono" a chiarire definitivamente al telespettatore la funzione del cioccolatino in questione.
Credo che questa sia stata la campagna Rocher più lunga e fruttuosa che la Ferrero abbia mai fatto.
Negli anni 2000 torniamo alle origini e la Ferrero rivisita il tema dei party d'élite, solo che questa volta utilizza l'ausilio del personaggio celebre, molto in voga in questi anni, e chiama a promuovere i Rocher da Richard Gere, si mantiene l'immagine di status, e di golosità del prodotto che risulta sempre scomparire dai vassoi dei camerieri e l'intramontabile scena del morso ad evocare la deliziosità dei Rocher, questa volta lo slogan cambia con "Ferrero Rocher momenti d'oro", perché ammettiamo se una donna incontrasse Gere sarebbe proprio un momento d'oro da ricordare. 
Ho terminato con uno spot del 2015 che mostra un ulteriore modifica, questa volta viene messo al centro il prodotto e la sua composizione e lo status resta al margine per comparire in coda nello slogan, modificato nuovamente in: Ferrero Rocher assapora la bellezza. Inoltre viene data un'indicazione sulla stagionalità del prodotto riconducibile al periodo invernale e festivo in particolare come regalo per le feste.
Personalmente penso che la Ferrero con questo prodotto abbia fatto proprio centro, partendo dal pakaging arrivando a creare proprio il mondo Rocher e non dimentichiamo l'implicito collegamento del marchio Ferrero ad un prodotto d'oro. Ce ne sarebbero ancora tante da dire su questa azienda e sui diversi modi in cui promuove i propri prodotti, non mancherò di certo in futuro di citarne altri, perché non si può non esaltare una nostra realtà italiana che ci rende orgogliosi nel mondo.

Lascio spazio a voi per ulteriori commenti e constatazioni.
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a presto con il prossimo spot



fonti:
https://www.ferrero.it/
https://www.ferrero.it/prodotti/praline-e-specialita-ferrero/ferrero-rocher